Protagonisti i rappresentanti delle cooperative Polis e Koiné che racconteranno i progetti che attualmente e nel prossimo futuro vedranno protagonista la Valdichiana.
La relazione centrale è affidata a Natasha Curto del Centro Studi dell’Università di Torino, il suo intervento ha il titolo “La prospettiva dei diritti per le persone con disabilità. Scenario normativo e culturale”.
L’Azienda USL Toscana Sud-Est (Zona Valdichiana Aretina), a seguito dell’approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci (Delibera n°1/2021), aveva indetto un’istruttoria pubblica rivolta ai soggetti pubblici e del privato che operano nel settore del sostegno e supporto alle persone disabili; A seguito dell’avviso nell’anno 2021 furono effettuate le procedure di manifestazione di interesse, e dal 2021 ha lavorato e co-progettato con i soggetti selezionati:
• Koinè cooperativa sociale Tipo A ONLUS (soggetto partner)
• Fondazione Riconoscersi (soggetto partner)
• Cooperativa “Polis” – ex Athena (soggetto sostenitore)
Il progetto del Dopo di Noi prevede lo sviluppo di azioni in tre ambiti:
A)Percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine ovvero per la deistituzionalizzazione.
B) appartamenti di Cohousing –
C) percorsi di sensibilizzazione, informazione, accompagnamento e sostegno ai familiari in vista dell’uscita della persona con disabilità dal nucleo familiare di origine.
La Fondazione Riconoscersi attraverso il sostegno dell’Università di Torino, ha lavorato con la zona distretto della Valdichiana attraverso una formazione specifica degli operatori sul tema del diritto del soggetto disabile con una proiezione di investimento delle famiglie verso il tema del Dopo di Noi e dell’importanza del concetto di “Progetto di vita”.
Questo giornata vuole raccontare, con una fotografia alle famiglie, il panorama dei servizi presenti e le possibilità di cambiare la prospettiva degli stessi nel tempo mettendo al centro il tema del diritto all’autodeterminazione del soggetto disabile.
La giornata ha anche lo scopo di mettere insieme le famiglie dopo un lungo periodo di distanza, perché anch’esse diventino parte attiva attraverso le associazioni nella coprogettazione dei “progetti di vita” dei figli con il territorio, l’azienda ASL e il terzo settore.