Aisa Impianti s.p.a, Fraternita dei Laici, Coldiretti e Agrimacchine hanno firmato un accordo con cui si avvia il progetto di utilizzo dell’ammendante compostato misto “Amelia” nei terreni delle Tenute di Fraternita, impiego che prevedrà anche un monitoraggio della qualità del terreno e dei prodotti prima e dopo l’utilizzo del fertilizzante biologico, coinvolgendo l’Università di Siena.
Un progetto unico nel suo genere perché non solo crea rete tra realtà agricola e industriale, servizi e aziende locali promuovendo l’economia circolare, ma che punta al miglioramento organico dei terreni agricoli e di conseguenza a quella dei prodotti e dunque della salute alimentare.
“Sono molto soddisfatto perché ad Arezzo la centrale Zero Spreco per il recupero dei nostri rifiuti, tra cui anche la raccolta differenziata dell’organico, va a supporto dell’agricoltura con questa importantissima sperimentazione che è l’utilizzo del compost biologico Amelia – ha detto il presidente di Aisa Impianti s.p.a. Giacomo Cherici – E’ molto importante perché spostiamo ancora di più l’asset industriale verso rami di azienda che vanno nella direzione del recupero di materia. A breve attiveremo anche il biodigestore, che avrà la capacità di processare con questo impianto di testata proprio tutta la linea dell’organico estraendo anche un biogas che diventerà biometano. Tutto ciò senza sprechi, perché a sostegno di questi processi industriali che sono energivori, abbiamo la linea di recupero energetico del termovalorizzatore che ci da l’energia necessaria per abbattere tutti i costi ed avere processi industriali nell’economia circolare”.
“Agricoltura rigenerativa. Questo è il primo esperimento effettivo e concreto che stiamo realizzando qui ad Arezzo. Un’istituzione pubblica di 760 anni e un’azienda altamente specializzata e ben organizzata come Aisa Impianti, hanno la possibilità di ricreare la sostanza organica che è il carbonio organico nel suolo agricolo – ha detto Pierluigi Rossi, Primo Rettore della Fraternita dei Laici –. Il suolo agricolo, attraverso un’agricoltura intensiva e con l’uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti, ha ridotto il carbonio organico e tutti i vegetali che nascono in quel terreno hanno un potere nutrizionale inferiore. Noi dobbiamo essere orgogliosi di rappresentare un’esperienza unica in Italia”.
“Lavoriamo volentieri con tutti i soggetti che si propongono di fare questo tipo di attività: una rete di economia circolare che va anche verso la sostenibilità – ha detto il direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti –. Abbiamo grossi problemi di impoverimento dei nostri terreni per cui la sostanza organica è strategica e fondamentale per ottenere un arricchimento della nostra materia prima, che è il terreno e la terra. Con questa operazione lo possiamo fare e attraverso le Tenute di Fraternita e la Fraternita dei Laici avremo l’opportunità anche di fare un progetto col quale dimostrare che questa crescita di materia organica sul terreno potrà aumentare attraverso l’utilizzo del compost ‘Amelia’ di Zero Spreco”.