Il giorno 28 aprile al teatro Signorelli andrà in scena il «Don Giovanni» di Mozart. L’opera in due atti scritta nel 1787, deriva dal libretto di Lorenzo da Ponte e fa parte della trilogia Da Pontiana, estratta dalla commedia «Il convitato di pietra» di Moliere. La produzione dello spettacolo sarà a cura di Italian Opera Florence e rientra nel progetto «Italian Opera in Tuscany», esperienza che prevede l’allestimento di importanti opere liriche di repertorio in un cartellone che si articola nei teatri storici da riscoprire e da rivalutare della Toscana.
La data del 28 aprile è la prima di due appuntamenti in calendario, il secondo sarà La Traviata li 26 maggio, che Italian opera Florence ha previsto al teatro di Cortona grazie alla volontà di Francesco Attesti che ha creduto fortemente nella possibilità di riportare la lirica di alto livello al teatro Signorelli.
«La lirica è uno dei prodotti più alti che il nostro Paese abbia mai saputo creare e il “Don Giovanni” di Mozart un capolavoro assoluto che mancava ormai da troppo tempo a Cortona – dichiara l’assessore alla Cultura, Attesti – L’occasione di ospitare questo capolavoro era imperdibile, qui la musica e le parole trovano la loro dimensione e nulla viene lasciato al caso; è un po’ come osservare un quadro di Caravaggio, dove i chiaro-scuro, il dramma e le passioni vengono esplicati e veicolati prepotentemente all’ascoltatore» .
Lo spettacolo del 28 aprile si presenta con un cast composto da: Paolo Pecchioli (basso), che sarà Don Giovanni, il soprano Paola Cigna nel ruolo di Donna Anna con Don Ottavio Michele Galbiati. Il ruolo di Donna Elvira sarà affidato al soprano Silvia Di Falco e Elena Pinciaroli sarà Zerlina. Il noto baritono Nicola Ziccardi sarà Leporello mentre il ruolo di Masetto e quello del Commendatore saranno affidati rispettivamente a Roberto Gentili e Davide Procaccini.
La direzione musicale sarà di Marco Severi, musicista totale, già storica spalla dei violoncelli del Maggio, direttore apprezzato ed acclamato in importanti teatri di tradizione italiana, che ha riscosso un notevole successo anche nelle ultima recita del Don Giovanni tenutasi in Febbraio alla guida dell’orchestra IOF. Una visione della vicenda a metà tra l’onirico e il metafisico in cui il Dissoluto per antonomasia si aggira in un cimitero dove si manifestano i fantasmi dei personaggi da lui oltraggiati durante la vita. La presenza di essi diventa sempre più ossessiva fino a diventare puro frutto della divagazione mentale e dell’immaginazione del protagonista che schiacciato dal senso di colpa, sfida li concetto di moralità fino all’ultimo istante e soccombe divorato dal suo male male interiore e dai suoi demoni.