I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nell’ambito dei quotidiani servizi di controllo economico del territorio volti alla repressione dei traffici illeciti, hanno eseguito negli scorsi giorni il sequestro di 10 tonnellate di tabacco lavorato estero di contrabbando.
In particolare, una pattuglia del Gruppo di Arezzo, impiegata nel servizio di pubblica utilità “117”, durante un posto di controllo effettuato nei pressi di Civitella in Val di Chiana, fermava un autoarticolato, con targa straniera e condotto da autista sloveno, che trasportava ben 10 tonnellate di tabacco.
Le Fiamme Gialle, dopo aver sommariamente verificato il carico trasportato, costituito da 100 scatoloni contenenti tabacco, formalmente qualificato come “cascame di tabacco grezzo”, rilevando che il prodotto risultava venduto da una società croata ed era destinato ad una società con sede legale in Provincia di Arezzo, esaminavano in dettaglio i documenti internazionali di accompagnamento, confrontandoli con un attento esame visuale della tipologia di tabacco effettivamente trasportato.
I finanzieri notavano, in tal modo, una sostanziale difformità tra la descrizione merceologica dichiarata e il tipo di tabacco effettivamente a bordo dell’autoarticolato. Rilevavano, infatti, che quest’ultimo non era qualificabile come “cascame di tabacco grezzo” ma che, invece, si trattava evidentemente di “cascame di tabacco lavorato”, al punto da dover essere qualificato come prodotto “fumabile” e, quindi, sottoposto ad imposta di consumo (accisa), per un importo di circa 1,5 milioni di euro.
La difforme catalogazione merceologica riportata sui documenti rispetto alla situazione reale, evidentemente finalizzata ad evitare il pagamento delle imposte in questione, integrava i reati di cui agli articoli 291bis (“contrabbando di tabacchi lavorati esteri”) e 291ter (“circostanze aggravanti del delitto di contrabbando di tabacchi lavorati esteri”) del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale, per i quali venivano denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo i legali rappresentanti della società fornitrice e di quella acquirente.
D’intesa con la predetta A.G., il carico veniva quindi sottoposto a sequestro, in attesa di definitivi esami merceologici specialistici, da parte del “laboratorio fumo” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma, specializzato in materia, il cui esito, dopo alcuni giorni, confermava la qualificazione merceologica individuata in prima battuta dai finanzieri (cascame di tabacco lavorato) e l’assoggettamento a tassazione del prodotto sequestrato.
L’operazione condotta testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti in genere e, nel caso di specie, al complesso e peculiare fenomeno del contrabbando di “tabacchi lavorati esteri”, in grado di generare una sottrazione di ingenti risorse all’Erario e di ledere gli interessi finanziari dello Stato Italiano e dell’Unione Europea.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Arezzo (art. 5 del d.lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. n. 188/2021), trattandosi di attività di indagine di interesse pubblico.
Per le condotte illecite al vaglio della locale magistratura, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.