Una mano ignota e vile ha imbrattato con una croce celtica il monumento dedicato a Roberto Benigni nella frazione di Manciano. In momenti come questi, in cui i nostalgici del nazismo e del fascismo, rialzano la testa in Italia e in Europa, questi gesti non vanno sottovalutati. Quel monumento era già stato preso di mira in passato.
Evidentemente la figura di Benigni e le sue opere in particolare la “Vita è bella”, dove si descrive la tragedia dell’olocausto, stanno sullo stomaco a qualcuno. E non hanno contribuito a creare un clima positivo le polemiche accese sulla sua presunta lontananza da Castiglion Fiorentino. In passato azioni simili sono state derubricate a ragazzate o meglio goliardate. Un modo come un altro per giustificarle.Un giustificazionismo così convinto da portare un assessore comunale alla inaugurazione della sede di un movimento di estrema destra. Invece da giustificare non c’è un bel niente. Questi sono atti vandalici, politicamente definiti e che fanno perno su di un clima politico generale di rivalsa e di riscrittura della storia italiana.
GRUPPO CONSILIARE RINASCIMENTO CASTIGLIONESE