I finanzieri della compagnia di San Giovanni Valdarno hanno portato a termine una complessa attività di polizia economico-finanziaria, che ha permesso di scoprire violazioni per illecito trasferimento di denaro contante per circa 20.000 euro ed una rilevante evasione fiscale collegata.
Nel corso degli ordinari accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, l’attenzione delle fiamme gialle si è concentrata su alcune, anomale movimentazioni finanziarie, riconducibili ad alcuni professionisti, che, dai primi riscontri effettuati alle banche dati in uso al corpo, risultavano tra loro collegati, attraverso società operanti nel campo della progettazione e dell’edilizia, nelle provincie di Firenze, Arezzo e Prato.
Gli approfondimenti svolti hanno permesso di “tracciare” pagamenti in contanti, che hanno indotto i militari ad avviare anche paralleli interventi ispettivi di natura fiscale, riferiti agli anni dal 2015 al 2017.
Dalla ricostruzione fiscale, è risultato che aziende e professionisti hanno omesso di dichiarare al fisco circa 3 milioni di euro e 200.000 euro di i.v.a.
L’attività svolta dalle fiamme gialle Valdarnesi si innesta in un più ampio contesto di iniziative, volte a monitorare i flussi finanziari, con l’obiettivo di prevenire e reprimere condotte realizzate in danno del sistema finanziario, soprattutto in un contesto storico come quello che stiamo vivendo, connotato da crisi di liquidità e pericolo di “insinuazione” di capitali di origine illecita.
L’analisi delle transazioni finanziarie, che costituisce la consolidata modalità di approccio investigativo del corpo, nel caso in considerazione, è stata utile perché ha permesso di rilevare un importante flusso di ricavi e di compensi “nascosti” al fisco.