CIVITELLA – In occasione del “Giorno della Memoria” sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa affinché simili eventi non possano mai più accadere.
L’Istituto comprensivo Martiri di Civitella, con il finanziamento dell’Amministrazione comunale di Civitella in Val di Chiana, malgrado la pandemia non si ferma ed organizza una serie di attività per tutti gli studenti: “Il Segnalibro della Memoria”. Racconti, affabulazione, immagini, video, discussioni per tutta la giornata del 27 gennaio con l’intervento dell’attrice Silvia Martini.
Data la situazione Covid-19 gli interventi non si terranno in Auditorium ma nelle singole classi dalle 9.30 alle 13.30.
Alle 11.30 ci saranno i saluti istituzionali alla presenza del Sindaco Ginetta Menchetti, del Provveditore agli studi Roberto Curtolo e del Dirigente scolastico Iasmina Santini.
“Ricordare – commenta la preside Santini – è la base sulla quale possiamo costruire un futuro migliore per i nostri studenti”.
“Ricordare – conclude il sindaco Menchetti – è un dovere morale prima ancora che istituzionale, affinché gli errori del passato siano un monito per il presente ed il futuro. In questa fase particolare che stiamo attraversando dobbiamo comunque tenere bene a mente gli insegnamenti che questo giorno porta con sé. Per questo, nel pieno rispetto di tutte le norme, abbiamo voluto esserci e ricordare una delle pagine più drammatiche della nostra storia”.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.