Di fronte all’ospedale San Donato si è ritrovato stamani un piccolo gruppo di autorità accolte dal Direttore generale Asl Tse Antonio D’Urso, “Il Covid ha cambiato la nostra vita e la modificherà ancora. Questa statua è un monito a non dimenticare e un invito a sperare”. “La mia opera – ha aggiunto Enzo Scatragli – vuol evocare proprio speranza e dolore. Ringrazio che mi ha dato carta bianca per questo lavoro: con le ali libere si vola meglio”.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti la Prefetta Anna Palombi (“Deve essere il simbolo del ricordo e oggi dobbiamo continuare a rispettare le stesse misure di sicurezza di un anno fa”), il Sindaco Alessandro Ghinelli (“Dobbiamo mantenere la capacità di reazione pertchè continuiamo ad essere in nomento di pericolo, acuito dalle varianti. Questo è un monumento alla speranza: Scatragli è un pensatore positivo”), la Presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini (“un’opera per non dimenticare e per ringraziare chi ha lavorato dentro questo ospedale”), il Presidente della Commissione cultura del Senato, Riccardo Nencini (“Le grandi pandemie hanno sempre suscitato un sussulto dell’arte che diventa una forma di riconciliazione con la speranza”), la Sottosegretaria Ministero lavoro Tiziana Nisini (“Ricordiamo chi non c’è più e il lavoro di tutti i sanitari, frutto della professionalità e dei valori umani”).
Intervenendo prima della benedizione dell’opera, l’arcivescovo Riccardo Fontana ha ringraziato l’Asl Tse per il lavoro che sta svolgendo e tutti gli operatori che “nel massimo del pericolo non hanno abbandonato i nostri malati”.
La statua è stata scoperta da Giovanni Grasso, Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche che con Fabio Migliorati, per conto della Aasl, ha curato il progetto culturale legato a UT e a al quale ha fatto giungere un messaggio di congratulazioni il Ministro della sanità, Speranza.
La fine delle cerimonia è stata accompagnata dalla musica di ‘I woke up’, un pezzo brano per parlare dell’emergenza Covid da Marco Feri, direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale San Donato di Arezzo, e musicata dal cardiologo dell’ospedale della Fratta di Cortona Paolo Angori, anche voce del brano.
C-TIME PROJECT– L’opera di Enzo Scatragli è la prima fase di un percorso culturale celebrativo denominato C-Time Project, dimensione linguistica in progress che si coagulerà in ulteriori momenti espressivi o creativi. L’evento è realizzato con il contributo di Giovanni Grasso, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo, con quello dell’Ordine dei Medici di Arezzo e della Toscana, quello dei Tecnici delle Professioni Sanitarie di Arezzo. E’ sostenuto da: Gran Premio Internazionale Leone d’Oro di Venezia, CALCIT, SAIMA Sicurezza, Cosmos Edilizia, Biomedical Pharma Branch of Power Metal Italia, MM Operations, UNOAERRE, Artemarmi Tuberoni Heros, Legor Group, Artel, Fondazione Cesalpino, Fondazione Monnalisa, Gutenberg, Dormi da Re Sanitaria, Arezzo Passioni Festival, Rotary Club Arezzo, Lolivito. Media partner: Teletruria.
ENZO SCATRAGLI – Castiglion Fiorentino, Arezzo 1949 – è scultore, orafo, medaglista, incisore. Nel 1979 realizza il grande Crocifisso per Papa Giovanni Paolo II nella Chiesa di San Tommaso d’Aquino in Roma. Nel 1984 inaugura una sua personale a Palazzo Barberini (Roma), alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Del 1992 sono trentotto le opere al Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Roma), presente il Presidente del Senato Amintore Fanfani. Nel 2002 espone trenta lavori a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana (Firenze). Ispirato dall’arte orafa etrusca e da scultori italiani come Manzù e Greco, Scatragli è un esponente del moderno realismo che unisce influssi istintivi etruschi a elementi simbolicamente figurativi. Si è dedicato anche alla realizzazione di numerose opere pubbliche, tra le quali il Monumento alla Vita sullo Scalone d’Onore del Senato (Roma); il Monumento allo Sport, quello a Carlo Zucchi, la Targa della Memoria (Arezzo); il Monumento a Gino Severini (Cortona); il Sudario della Fede, Basilica superiore (Assisi). Vive e lavora in Arezzo.