L’azione principale dovrà essere proprio l’aumento di piante nelle aree urbane, dato che oltre il 70 per cento dell’anidride carbonica prodotta annualmente nel pianeta deriva dall’ambiente urbano. E poiché la capacità di assorbimento di alberi e piante aumenta di efficacia in rapporto alla loro vicinanza con la fonte emissiva, il polmone verde delle città agisce come un filtro e la sua collocazione non va intesa solo come arredo urbano ma come vero e proprio strumento compensativo rispetto alle emissioni, nonché come mezzo per tutelare la qualità dell’aria e contrastare i cambiamenti climatici.
“Un bando per una iniziativa nuova, forse la prima o tra le prime in Italia ed Europa – ha commentato l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – nel quadro della strategia per il contrasto ai cambiamenti climatici che la Regione ha voluto rappresentare in Toscana Carbon Neutral al 2050, ovvero raggiungere la neutralità rispetto alle emissioni di Co2 attraverso: misure di sostituzione di ciò che emette CO2, o misure, come questa, di assorbimento della CO2.
Un modo per contrastare l’anidride carbonica, diverso da quello delle rinnovabili o dell’efficienza energetica, è quello di piantare alberi perché facciano da filtro assorbendo le emissioni di CO2 e di gas inquinanti.
E questo è tanto più efficace quanto più lo si fa nei centri urbani, che da soli emettono il 70 per cento delle emissioni globali di CO2. Ecco perché il bando stimola l’implementazione di piantumazioni nei 63 comuni che in Toscana registrano criticità per la qualità dell’aria.
Gli alberi, a differenza di qualsiasi impianto, non producono impatti ambientali. In questo caso non serviranno soltanto come arredo urbano, ma come un modo efficace per assorbire CO2 e gas inquinanti come PM10 e NO2. E’ un primo bando che, tra l’altro, presuppone la misurazione degli effetti indotti e dei risultati conseguiti come l’abbattimento delle emissioni che verranno registrati e saranno dunque disponibili e sotto gli occhi di tutti”.
“La Toscana – ha detto Stefano Mancuso, neurobiologo che assieme alla la stat-up dell’Università di Firenze PNAT ha supportato la Regione nella predisposizione di linee guida operative che aiuteranno i Comuni a presentare i progetti – è la prima amministrazione in Italia che ha recepito e emanato un bando così innovativo di contrasto ai cambiamenti climatici. Due le novità di questo bando: l’utilizzo delle piante, con le quali è davvero possibile combattere il riscaldamento globale, e soprattutto l’utilizzo delle stesse in area urbana, in quanto le città sono responsabili del 70 per cento delle emissioni di C02. L’anidiride carbonica del resto sta aumentando in modo progressivo sul nostro pianeta al punto che, in base a studi accreditati presso la comunità scientifica, si calcola che entro il 2070 il 18 per cento della Terra (adesso è il 5 per cento) non sarà più abitabile e quindi 1 miliado e mezzo di persone non potranno più vivere dove vivono oggi. L’anidiride carbonica si contrasta in due modi: o non producendola – questione complicata – o ricatturandola in atmosfera e questo è il modo più facile: coprire la terra di piante. Non è impossibile- ha concluso -, basti pensare che i costi per riforestare il pianeta sarebbero inferiori a quelli sostentuti adesso per l’emergenza Covid”.
Il Bando
Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni e le domande potranno essere presentate dal 1 settembre al 30 ottobre 2020. L’approvazione della graduatoria è prevista entro gennaio 2021.
Rivolto ai 63 Comuni che presentano maggiori criticità dal punto di vista della qualità dell’aria, il bando prevedrà contributi in conto capitale con un’intensità massima pari al 90% delle spese ammissibili per progetti integrati di interventi di piantumazione e piste ciclabili.
Il progetto presentato dovrà contenere almeno un intervento di forestazione in ambito urbano, le cui spese ammissibili dovranno comunque essere almeno pari al 70% delle spese ammissibili totali del progetto.
Potranno essere finanziati interventi di piantumazione integrati con altre azioni finalizzate all’abbattimento delle emissioni climalteranti già realizzate o previste nel progetto stesso.
Al fine di evitare la frammentarietà di interventi saranno ammessi progetti con un investimento ammissibile superiore a 50mila euro.
Ciascun Comune potrà presentare una o più domande, per un totale in termini di contributo concedibile complessivo non superiore a 400mila euro.
Le domande dovranno essere accompagnate da uno studio che preveda, oltre la descrizione e l’ubicazione degli interventi, le aree disponibili da destinare agli interventi, la tipologia e la numerosità delle specie arboree e arbustive in coerenza con quanto disposto dagli specifici regolamenti comunali del patrimonio arboreo/verde urbano.
Lo studio inoltre dovrà prevedere anche la stima delle emissioni (diffuse, lineari e puntuali) nell’area oggetto di intervento e rappresentazione georeferenziata con l’individuazione delle fonti emissive e degli interventi previsti, la stima di assorbimento complessivo delle emissioni, anche in base alla durata delle specie
Infine nello studio dovrà essere previsto un piano che preveda le modalità e la tempistica di fornitura e messa a dimora delle specie nonché di gestione/manutenzione e di smaltimento, tenuto conto del ciclo di vita delle piante.
Criteri di valutazione del bando
Quali criteri di valutazione sono previsti la capacità di abbattimento delle emissioni di gas climalteranti, la progettazione e la cantierabilità del progetto, il livello di cofinanziamento da parte del soggetto proponente, la vicinanza della piantumazione alla sorgente emissiva.
Il bando prevede criteri di premialità rivolti a progetti che prevedono la messa a dimora di specie arboree da filiera corta e/o il reimpiego nella costruzione di immobili, arredi etc. nonché la valenza sociale-urbanistica dell’area.
Il bando infine prevede ulteriori criteri premiali a favore di progetti inseriti nei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) o nei Piani di Azione Comunale (PAC) approvati dal Comune che prevedono il monitoraggio delle emissioni assorbite dalle specie arboree
Al fine di dare un supporto ai Comuni per la progettazione degli interventi il bando prevederà anche un allegato tecnico contenente linee guida operative con particolare riferimento alla metodologia di calcolo della capacità di assorbimento delle emissioni da parte delle piante e indicazioni sulla scelta delle piante in base a fattori di allergenicità, alle specie sempreverdi/decidue e alla potenzialità di riempiego.
In particolare il bando prevede anche la messa a disposizione di un modello di calcolo per la stima della capacità di assorbimento di CO2 PM2,5 e NO2 da parte delle specie.