Le immagini dei cortonesi in festa, la scia di distruzioni seminata dalla guerra, le speranze di un popolo che riconquista la democrazia. Sono stati alcuni dei passaggi rievocati durante l’iniziativa che si è svolta sabato scorso in occasione del 77^ anniversario della Liberazione di Cortona.
L’iniziativa, promossa dal Lions club Cortona Corito Clanis, in collaborazione con il Comune di Cortona e con l’Accademia Etrusca, ha visto la presenza del presidente Valdo Spini, figlio di Giorgio Spini che, a bordo di una jeep, il 3 luglio 1944 fu il primo ufficiale italiano ad entrare in città insieme ad un graduato inglese dell’ VIII Armata. Armata che, vinte le resistenze del nemico in prossimità del Trasimeno, in quella calda estate stava velocemente liberando la Valdichiana, ponendo fine ad un ventennio di dittatura e ai tanti timori diffusi fra tutti i cittadini, qui come altrove, per il passaggio del “fronte”.
«Mi congratulo con l’Accademia Etrusca e con i Lions per aver portato un bel contributo alla ricostruzione di una fase storica così importante per la nostra città – dichiara il sindaco Luciano Meoni – mi compiaccio con l’onorevole Valdo Spini per la passione che ha messo in questo libro dove le sorti del nostro territorio si sono intrecciate con quelle di suo padre».
Intervistato dal professor Alessandro Giacone, docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna, Valdo Spini ha rievocato quegli avvenimenti raccontati da suo padre in alcune pagine del libro “La strada della Liberazione”. In particolare, Valdo Spini si è soffermato sullo sforzo bellico degli Alleati per costringere i tedeschi alla ritirata verso il nord e sul significato che ha avuto la Resistenza. «La lotta antifascista – spiega Sergio Angori dell’Accademica Etrusca – ha fatto sì che, conclusa la guerra, i vincitori – diversamente da quanto imposto ad altre nazioni sconfitte militarmente – abbiano evitato di esigere che il nostro Paese, quantomeno per un certo periodo, rimanesse sotto la loro tutela. E questo ha sicuramente giovato ad una immediata rinascita democratica, sociale ed economica dell’Italia».
Durante l’incontro è avvenuta la proiezione di alcune immagini di piazza del Comune stracolma di gente festante per la fine del conflitto, sono stati mostrati dei filmati che documentano, insieme all’avanzata degli Alleati, le tante distruzioni prodotte dai bombardamenti, soprattutto lungo la linea ferroviaria. «Il pubblico presente – conclude Angori – ha potuto così rivivere quei momenti e di rafforzarsi nel convincimento che, per comprendere che cos’è la guerra, occorre innanzitutto conservare memoria dei fatti che segnarono quelle giornate».
Per Valdo Spini la visita a Cortona è stata anche l’opportunità di visitare il Maec accompagnato dal vice lucumone Paolo Bruschetti.