La sala della medicina trasfusionale del centro trasfusionale della Fratta si arricchisce di due poltrone per trasfusioni ed un armadio per strumentazione. Questo grazie al Calcit Valdichiana che questa mattina, alla presenza della direttrice sanitaria Simona Dei, della direttrice amministrativa Antonella Valeri, della direttrice del presidio Barbara Innocenti, ha presentato i nuovi arredi. All’inaugurazione sono intervenuti anche il Presidente della Conferenza dei Sindaci Meoni e gli amministratori della Valdichiana.
Le due Poltrone per trasfusioni donate, trasformabili anche in un lettino, in caso di bisogno di distendere il paziente sono dotate di doppi braccioli per prelievi/trasfusioni e ruote per permettere di spostare il paziente, senza farlo alzare, in caso di necessità.
“Vorrei ringraziare il Calcit Valdichiana per l’attenzione che mostra sempre nei confronti delle esigenze dei vari reparti del nostro ospedale- ha commentato la direttrice sanitaria Asl Tse Simona Dei – In questo caso, la donazione permette di allestire una sala dedicata ai pazienti che si recano, per terapie, presso il centro trasfusionale della Fratta.
“È una sala strategica- aggiunge il direttore del centro trasfusionale Pietro Pantone- individuata dalla dottoressa Servino che ringrazio, in quanto ci permette di accogliere gli utenti con un percorso diverso da quello dei donatori di sangue, come previsto dalla normativa vigente. Avendo un percorso diverso, gli utenti della medicina trasfusionale possono recarsi quasi in contemporanea con i donatori, aumentando, quindi, il potere ricettivo della struttura”.
“Le donazioni del Calcit Valdichiana all’ Ospedale e Territorio – ha commentato il Presidente del Calcit Massimiliano Cancellieri- sono rese possibili dal gran lavoro svolto dai componenti del CDA, soci e collaboratori, attraverso la realizzazione di manifestazioni ed eventi con l’obiettivo di raccogliere fondi da investire poi nel nostro territorio sotto forma di strumenti tecnologici, macchinari, arredi e progetti in aiuto di pazienti, familiari e Caregiver. Ringraziamo l’azienda sanitaria per la sinergia dimostrata per far in modo che tutto questo venga realizzato”.