Associazione sovversiva neonazista, perquisizioni in tutta Italia: 26 indagati

Gruppi organizzati di matrice neonazista impegnati in campagne di apologia del fascismo, negazionismo della Shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo, anche attraverso chat e canali su Telegram e WhatsApp, e capaci di svolgere anche attività di addestramento paramilitare. Dalle prime ore di questa mattina la polizia di Stato di Napoli, su delega del Procuratore della Repubblica del capoluogo campano, sta eseguendo perquisizioni domiciliari nei confronti di 26 persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista nell’ambito di una indagine svolta dalla Digos partenopea e dalla direzione centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno.

Le perquisizioni, che interessano le province di Napoli, Caserta, Avellino, Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara, sono eseguite dai rispettivi uffici Digos e con la collaborazione del servizio della polizia postale e delle comunicazioni. Dalle indagini sono anche emersi stretti contatti e frequenti rapporti tra gli indagati e formazioni ultranazionaliste ucraine, apertamente neonaziste, come il Battaglione Azov, la Misantrophic Division, il Pravi Sector e Centuria, anche in vista di reclutamenti nelle fila di tali gruppi militari combattenti.

Le perquisizioni di oggi seguono altre operazioni disposte nel maggio scorso nei confronti di alcune delle persone indagate. In quell’occasione erano state recuperate munizioni, numerose armi softair, fra cui anche un lanciagranate, abbigliamento tattico militare e numerosi devices oggetto di successivi accertamenti tecnici. L’analisi dei dati acquisiti ha confermato l’ipotesi che “l’associazione neonazista – si legge in una nota a firma del procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo – è organizzata all’ombra di un costituito Ordine di Hagal, in maniera caratterizzata da una rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare dei suoi adepti, alcuni dei quali risultano aver frequentato, anche all’estero, corsi per l’utilizzo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo”. Le perquisizioni hanno riguardato anche persone non sottoposte ad indagini, ma in stretto contatto con loro. Le investigazioni si sono svolte in collaborazione con la direzione centrale della polizia di prevenzione Ucigos – servizio.