Bonifica dei rifiuti al Castello di Mammi

Siamo soddisfatti che finalmente si sia arrivati allo sblocco del cantiere al Castello di Mammi. Un percorso iniziato – non dimentichiamolo – con la bonifica di rifiuti interrati.

 

Non proprio un dettaglio trascurabile, vista la natura del sito.

 

Adesso però serve piena chiarezza sulla vicenda. Se ci sono responsabilità, che vengano individuate. E in tempi brevi.

 

Resta il fatto che l’Amministrazione comunale ha brillato per mancanza di trasparenza. Possibile che nessuno si sia accorto di un cantiere con mezzi di sbancamento a pochi metri dal castello? Non stiamo parlando di un barbecue nel cortile.

 

E quando sono arrivate segnalazioni, post su Facebook, il Sindaco non ha ritenuto opportuno nemmeno inviare i vigili urbani per un sopralluogo.

 

Sono dovuti intervenire i carabinieri forestali e la magistratura per fermare un cantiere che era sotto gli occhi di tutti.

 

Una volta bloccati i lavori, ci si sarebbe aspettati un intervento rapido.

 

Invece le ordinanze comunali per la bonifica e il ripristino sono rimaste al palo per quasi un anno.

 

Nel frattempo, abbiamo sentito giustificazioni surreali: notifiche impossibili all’estero, ritardi del Comune di Arezzo, ferie dei dipendenti. Un piccolo campionario delle scuse istituzionali.

 

E non è finita qui. Nella compravendita dell’immobile – di proprietà della Curia – ha agito come procuratore di due acquirenti un assessore comunale in carica. Tutto probabilmente regolare dal punto di vista formale.

 

Ma sull’opportunità politica abbiamo più di qualche dubbio, viste anche le stranezze che hanno segnato questa vicenda.

Noi vigileremo affinché tutto sia fatto secondo regola. 

 

GRUPPO CONSILIARE RINASCIMENTO CASTIGLIONESE