Nonostante la pandemia da Covid-19, lo scorso anno, presso l’ambulatorio veterinario all’interno del Servizio Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, sono state effettuate una settantina di sterilizzazioni e successive chippature dei gatti, il microchip è indispensabile per la corretta gestione delle colonie.
Le colonie attualmente censite nel nostro comune sono 31. Tutti i gatti sterilizzati vengono chippati ormai da qualche anno e la mappatura è in continuo aggiornamento. Per “colonia felina” si intende un gruppo di gatti che vivono in libertà e frequentano abitualmente lo stesso luogo.
Queste colonie sono protette da leggi regionali anche perché sono considerate una fonte di equilibrio per l’habitat circostante rispetto all’invasione di altri animali meno graditi, come i ratti. E’ necessario però evitare che – sovrappopolandosi – le colonie producano a loro volta problemi igienico-sanitari:
per questo motivo ogni cittadino che si occupa della cura e del sostentamento di una colonia di gatti liberi, può censire la colonia felina e richiedere la sterilizzazione dei gatti. Si coglie l’occasione per ricordare che il censimento delle colonie feline è gestito dal Comune: in pratica a ciascuna colonia felina, viene assegnato un numero identificativo ed un “responsabile”, che poi è il “custode” che se ne occupa.
Il “Custode” si prende cura dei gatti, sia dal punto di vista alimentare, che igienico-sanitario. Per ottenere il censimento della colonia è necessario contattare l’ufficio Ambiente al numero 0575656415 oppure via mail pucci.ambiente@comune.castiglionfiorentino.ar.it.
Dopo aver censito la colonia il cittadino può chiedere la sterilizzazione dei felini alla ASL sempre tramite il nostro ufficio, che può mettere a disposizione anche gli strumenti idonei alla cattura ed al trasporto degli animali.
“Censimento, strerilizzazione e microchip sono strumenti indispensabili per la corretta gestione delle colonie e dell’ambiente, ma in primis ci appelliamo ai volontari che provvedono all’alimentazione delle colonie feline in libertà, che nell’esercizio di questa attività – certamente apprezzabile – sono tenuti ad evitare di dare luogo a problematiche igienico-ambientali.
Ricordiamo infatti che i residui di cibo rimasti al suolo contribuiscono ad accrescere la presenza di insetti ed animali nocivi od indesiderati (quali ratti) mentre i contenitori abbandonati sulle aree pubbliche, oltre a costituire una evidente situazione di criticità igienica, ingenerano uno sgradevole senso di incuria e sono lesivi del decoro della città” conclude l’assessore all’Ambiente, Francesca Sebastiani.