Cortona, la «doppia qualità materiale e spirituale» nelle scelte di arte sacra di Severini

Incontro con la storica dell’arte Margherita d’Ayala Valva

Cortona, sabato 15 marzo ore 16.00 / Sala Medicea Palazzo Casali Ingresso libero fino esaurimento dei posti disponibili

Il secondo appuntamento con il ciclo di conferenze del progetto «Gino Severini e Cortona. Un artista internazionale nella sua città. Percorsi, testimonianze ed eventi» sarà sabato 15 marzo alle ore 16.00 sempre a Palazzo Casali, con la studiosa Margherita d’Ayala Valva, introdotta dalla curatrice del progetto Daniela Fonti.

Tema dell’incontro, in particolare, la produzione d’arte sacra di Severini, cruciale nella fase più tarda del suo percorso e soprattutto in relazione alla città natale, che conserva alcuni dei più noti e pregnanti lavori di tema religioso dell’artista, a partire dalla notissima “Via Crucis”.

Laureata a Firenze e perfezionatasi alla scuola Normale di Pisa dove è stata ricercatrice, la D’Ayala – che ha insegnato nelle università James Madison a Firenze, Arcadia a Roma ed è stata Getty Library Research fellow e Fulbright visiting professor alla Northwestern University – ha in questi anni affrontato la peculiarità della trattatistica di Severini sulla tecnica pittorica, ovvero l’impegno dell’artista anche sul piano teoretico, convinto com’era delle forti carenze tecniche e di mestiere dei suoi contemporanei; quindi ha collaborato a un progetto di ricerca sulle pitture murali di Gino Severini in Svizzera negli anni della sua attività con il Groupe de Saint-Luc, dopo la conversione al cattolicesimo: un progetto che ha integrato lo studio storico-artistico delle opere e delle fonti e le analisi scientifiche, allo scopo di comprendere le intenzioni dell’artista attraverso lo studio dei materiali e delle tecniche usate.

Ed è proprio alla luce di queste ricerche che Margherita D’Ayala Valva parla di “doppia qualità materiale e spirituale” nell’arte sacra di Severini, mostrando quanto sia stretta l’interconnessione tra scelte iconografiche, tecniche e formali, nel contesto novecentesco di rinascita dell’arte a soggetto religioso.