Il Maec – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona presenta la mostra “Gli Etruschi in Olanda.
A 40 anni dal Progetto Etruschi”, un’esposizione che celebra lo storico legame tra Cortona e la città di Leida, nel segno della cultura etrusca e della collaborazione internazionale.
Il progetto espositivo, promosso dal Comune di Cortona e dall’Accademia Etrusca, in collaborazione con il Rijksmuseum van Oudheden di Leida, segna un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio archeologico e nella memoria dell’“Anno degli Etruschi” del 1985, un momento chiave nella storia culturale della Toscana e dell’Italia, quando l’archeologia: da conoscenza per pochi iniziò un percorso di maggiore condivisione pubblica.
Nel quadro delle celebrazioni del Progetto Etruschi della Regione Toscana del 1985, il ritorno a Cortona di parte della Collezione Corazzi, migrata nell’Ottocento in Olanda praticamente 200 anni fa (1826) e costituita da eccezionali bronzi etruschi, fra i quali il celebre fanciullo con l’oca e il grifo, simbolo della mostra, è l’occasione per riflettere sull’importanza dei collegamenti internazionali che furono fondamentali nella storia dell’Accademia cortonese, che nel 2027 compierà trecento anni, e che il Maec, fin dalla sua nascita nel 2005, ha inteso proseguire.
La mostra ripercorre, attraverso cinque sezioni, l’evoluzione del pensiero archeologico e del collezionismo dal Settecento a oggi. Si parte dalla saletta Tommasi con il «Progetto Etruschi – 1985», l’anno in cui l’archeologia è diventata patrimonio della comunità. Nella sala dei Mappamondi la seconda sezione «L’interesse per l’archeologia (1727–1826)» con la nascita dell’Accademia Etrusca e la riscoperta delle origini.
Da qui, nella terza sezione, nel salone Mediceo, «L’Olanda e la collezione etrusca al Rijksmuseum van Oudheden di Leida, XVII-XIX sec.
L’Olanda e l’interesse per l’archeologia», che propone un viaggio dei reperti cortonesi provenienti dal museo olandese e la storia del collezionismo europeo.
Quarta tappa, sempre nel salone Mediceo, è quella della «Valorizzazione del patrimonio culturale nazionale» – Dal 1826 ad oggi: il contributo del “Progetto Etruschi”, con le grandi scoperte archeologiche del territorio cortonese e le collaborazioni internazionali più recenti.
In conclusione, nella sala del Tempietto Ginori, de “L’influenza degli etruschi sul contemporaneo”, con opere come il Giano di Gino Severini e la “Collezione Statuette Ginori – Progetto Etruschi 1985”.
Il fulcro dell’esposizione è la restituzione temporanea di importanti reperti etruschi della Collezione Corazzi, provenienti dal Rijksmuseum di Leida.
Un ritorno simbolico a Cortona, luogo d’origine dei manufatti, che rappresenta un atto di memoria e una nuova forma di cooperazione culturale tra Italia e Paesi Bassi.
Come nel 1985, anche questa mostra intende generare partecipazione, dialogo e consapevolezza collettiva sul valore del patrimonio storico e artistico. L’iniziativa anticipa inoltre le celebrazioni per i 300 anni dell’Accademia Etrusca di Cortona (1727–2027).
Fra le 150 opere esposte si segnalano 10 bronzi provenienti dal museo olandese, fra cui una statua bronzea di un’«offerente femminile», quella di un fanciullo con volatile, un interessante grifo con iscrizione ed alcune figurine danzanti. Particolarmente coinvolgente il percorso grazie ad un allestimento che valorizza la presenza dei bronzi.
L’iniziativa è organizzata dal Maec in collaborazione con il Rijksmuseum van Oudheden di Leida con il contributo di Comune di Cortona e di Regione Toscana, (nel quadro del Progetto Etruschi 85/25), la collaborazione di Accademia Etrusca, Fondazione Luigi Rovati, Soprintendenza archeologica e il sostegno della Banca Popolare di Cortona.
Le dichiarazioni:
Luciano Meoni – Sindaco del Comune di Cortona
«Questa mostra rappresenta non solo un omaggio alla storia e all’identità culturale di Cortona, ma anche un segno tangibile della forza dei legami internazionali costruiti nel tempo attraverso la cultura.
Il ritorno dei reperti della Collezione Corazzi dal Rijksmuseum van Oudheden di Leida è un evento dal grande valore simbolico e umano:
un ponte tra passato e presente, tra Toscana e Paesi Bassi, nel nome della conoscenza e della condivisione.
Come nel 1985, Cortona torna a essere punto di incontro e di dialogo tra comunità diverse, dimostrando che il patrimonio culturale è una risorsa viva, capace di unire e generare futuro».
Eugenio Giani – Presidente della Regione Toscana
«Nel 40^ anniversario del Progetto Etruschi celebriamo un anno di straordinaria intensità culturale, segnato da iniziative che confermano la Toscana come terra capace di custodire e rinnovare il proprio patrimonio.
Il ritorno a Cortona dei reperti Corazzi, grazie a una preziosa collaborazione internazionale, è un gesto dal forte valore simbolico:
un ponte tra Toscana ed Europa che rinnova antichi scambi e arricchisce la nostra identità. Con il progetto Etruschi 85/25 continuiamo questo cammino, investendo nei linguaggi digitali per rendere il patrimonio etrusco sempre più accessibile, condiviso e vivo nelle nostre comunità, soprattutto per le nuove generazioni».
Francesco Attesti – Assessore alla Cultura del Comune di Cortona
«Con Gli Etruschi in Olanda. A 40 anni dal Progetto Etruschi vogliamo restituire alla città e al pubblico una pagina fondamentale della nostra storia culturale, rinnovandone lo spirito di ricerca e di apertura internazionale.
Questa mostra racconta la lunga amicizia tra Cortona e Leida, ma anche il percorso evolutivo dell’archeologia: da disciplina per specialisti a patrimonio condiviso, accessibile e partecipato.
È un’occasione per riscoprire la modernità degli Etruschi e per valorizzare, in vista del tricentenario dell’Accademia Etrusca, il ruolo di Cortona come laboratorio di cultura e di relazioni nel cuore dell’Europa».
Luigi Donati – Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona
«Dopo molti anni, riprende quindi la tradizione ormai consolidata da parte del Maec di stringere relazioni con i maggiori istituti museali internazionali nei quali sono presenti testimonianze provenienti dal nostro territorio.
Compito fondamentale dell’evento espositivo sarà quello di dimostrare come il “Progetto” del 1985 sia stato capace di generare una serie di iniziative di straordinario valore, ricorrendo anche all’ausilio delle nuove tecnologie utili alla fruizione di un patrimonio di particolare valore.
Alla mostra si accompagna un catalogo che intende illustrare le varie sezioni in cui essa è articolata».







