Sabato 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete e anche da Cortona parte un messaggio chiaro per la prevenzione dei rischi legati a questa patologia. L’iniziativa è promossa dal comune di Cortona, due Lions club (Lions club Cortona Valdichiana Host e Lions club Cortona Corito Clanis) e Associazione diabetici della Valdichiana (Adival), che da anni collaborano all’organizzazione dell’evento.
La sera di sabato 14 novembre, alle ore 18, il palazzo comunale di Cortona sarà illuminato di blu. Pur non potendo svolgere le attività in piazza come di consueto, i promotori hanno voluto ugualmente stimolare l’attenzione generale sul problema diabete.
Secondo i promotori, benché la priorità sia costituita dall’epidemia dilagante da Covid-19, e che su questa sia necessario impegnare tutti gli sforzi, non bisogna dimenticare la prevenzione e la cura di tutte le altre patologie. Ѐ, quindi, possibile sintetizzare e rafforzare questo concetto con una frase significativa: «Non solo Covid».
Lo spirito dell’iniziativa è condiviso da tutti gli organizzatori, come spiegano Maurizio Menchetti, presidente del Lions club Cortona Valdichiana Host, Pierangelo Casini, presidente del Lions club Cortona Corito Clanis, Valeria Di Berardino, assessore alle politiche sociali del comune di Cortona e i medici impegnati nel progetto di prevenzione, Mario Aimi e Gian Piero Chiavini.
Le attività di prevenzione
Dal punto di vista scientifico l’iniziativa proposta è la somministrazione in rete di un questionario riguardante la probabilità del rischio di ammalarsi di diabete rispondendo, ognuno per suo conto ed in maniera del tutto anonima ad una serie di domande. Alcune di queste sono non modificabili, come l’età, la familiarità e la comorbilità, mentre altre sono modificabili con appropriati e corretti stili di vita riguardanti l’alimentazione e l’attività motoria, evitando la sedentarietà. Vengono inoltre presi in considerazione alcuni parametri come il peso corporeo, l’altezza, l’indice di massa corporea (cioè il rapporto peso-altezza al quadrato) e la circonferenza vita. Dalla somma dei valori riscontrati si ricava un numero che indica la probabilità che il soggetto esaminato ha di sviluppare un diabete mellito nei successivi dieci anni. Può quindi modificare la prognosi con l’adozione di corretti stili di vita. Questo test è ormai validato ed adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità e costituisce un ottimo metodo per fare prevenzione di questa patologia che avrà un enorme incremento dal punto di vista epidemiologico negli anni a venire (attualmente nel mondo si calcolano 300 milioni di diabetici, nel 2030 si prevedono 400-450 milioni) tanto che viene considerata la vera epidemia del ventunesimo secolo.