Un nuovo testo racconta l’Abbazia di Farneta, l’opera sarà presentata questo sabato 4 dicembre in occasione del convegno organizzato dall’Istituto per la valorizzazione delle Abbazie storiche della Toscana, patrocinato dall’Amministrazione comunale di Cortona. La nuova guida si affianca allo storico volume edito da Don Sante Felici, ormai difficilmente reperibile. L’incontro si terrà all’Hotel Farneta ed è intitolato “Le cripte medioevali della Toscana – Farneta di Cortona”. I lavori si svolgeranno in una sessione mattutina e in una pomeridiana e saranno preceduti, alle ore 10, dal saluto delle autorità, cominciando dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dalla delegata alle relazioni istituzionali del Comune di Cortona, Isolina Forconi.
Le ragioni del convegno saranno illustrate da Paolo Tiezzi Maestri, presidente dell’Istituto per le Abbazie, a seguire il professor Guido Tigler dell’Università di Firenze parlerà su “Le fonti di ispirazione orientali delle cripte dell’Alto Medioevo”, quindi Caterina Bellini su “Lo sviluppo della cella tricora e la sua applicazione a Farneta” e infine Luigi Carlo Schiavi dell’Università di Pavia su “I percorsi della devozione in area lombarda prima del Mille”.
Alle ore 15 sarà Giulia Carresi a relazionare su “La riscoperta della cripta di Farneta: notizie storico-documentarie sui restauri novecenteschi”, mentre a chiudere la giornata sarà Cinzia Cardinali con la presentazione del pieghevole sull’Abbazia di Santa Maria Assunta a Farneta pubblicato nella collana “Ad Loca Mariana”. Si tratta di una nuova guida storico-artistica che Laura Gremoli ha redatto facendo ricorso ai classici testi di don Sante Felici ma anche a nuove recenti acquisizioni. La vecchia guida stampata da Don Sante stesso era esaurita da tempo e si sentiva la necessità di un testo agevole e completo che aiutasse il visitatore a capire il monumento e la sua più che millenaria vicenda.
Laura Gremoli è componente dell’associazione «Amici del Museo fatto in casa di Don Sante Felici» e, con il presidente Moreno Bianchi e gli altri soci, si incarica da anni di tutelare la preziosa eredità culturale dell’abate che nel secolo scorso ha riportato alla luce la cripta. La partecipazione è libera ed assoggettata alla normativa anti-Covid vigente.