Il programma in innovazione e investimento in ambito sanitario della Asl Toscana sud est coinvolgerà tutto il territorio provinciale con interventi specifici e funzionali ad ogni zona distretto. In ambito territoriale saranno i Direttori Zona Distretto a coordinare l’attuazione del programma.
“La Valdichiana aretina, dichiara il direttore di zona dottoressa Manuela Giotti, sarà protagonista di questi cambiamenti a cominciare da Castiglion Fiorentino.
Qui con un investimento di 1.488.780 milioni di euro nascerà la “Casa della Comunità HUB”, che sarà ubicata all’interno della struttura dell’attuale “Casa della Salute” a Castiglion Fiorentino , che vorrei ricordare è stata la prima Casa della Salute aperta in Toscana.
Attualmente l’ufficio tecnico della ASL, tramite un’azienda specializzata, sta valutando la vulnerabilità sismica dell’edificio. Terminata questa fase partiremo con la gara e l’assegnazione dei lavori. La Casa della Comunità (CdC) è una novità per la nostra Asl ed è definita come il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In questo senso verrà garantita una “presenza medica” 24 ore su 24, infermieristica 12 ore sette giorni su sette, oltre agli specialisti.
La Casa di Comunità sarà la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale. Le attività saranno organizzate in modo tale da permettere un lavoro d’équipe tra Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali Interni – anche nelle loro forme organizzative –, Infermieri di Famiglia e Comunità e altri professionisti della salute, quali ad esempio Psicologi, Logopedisti, Fisioterapisti, Dietisti, Tecnici della Riabilitazione e Assistenti Sociali, anche al fine di consentire il coordinamento con i servizi sociali degli enti locali del bacino di riferimento.
“Qui i cittadini, conclude la dottoressa Giotti, potranno ottenere, oltre la classica visita medica, anche servizi diagnostici primari e monitorare le proprie condizioni di salute. Uno degli obiettivi di queste nuove strutture sarà quello di fare filtro sul territorio per evitare accessi impropri agli ospedali gestendo in particolare pazienti anziani e cronici con più patologie che spesso hanno ricadute che peggiorando portano alla fine ai ricoveri in ospedale.”