“Il paese che vorrei”, un progetto ideato dall’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese, che nasce dalla volontà di dar voce ai giovani, di partire dal loro punto di vista, dai loro bisogni e desideri legati al territorio in cui vivono.
Il progetto, accolto dal Dirigente Scolastico Sauro Tavarnesi e dal Prof. Roberto Lorenzini, ha coinvolto le classi 4L e 3M, supervisionate dalla Prof.ssa Sandra BERNARDINI e dal Prof. TOBIA FOGNANI.
Agli studenti era stato chiesto di scrivere un tema nel quale spiegassero quali sono i loro bisogni materiali e immateriali, i loro desideri e i loro sogni.
È stato premiato il tema di Sara Zoccoloni (3M), vincitrice di un “buono Cultura” da spendere in libri o materiale scolastico presso un’attività di Castiglion Fiorentino. L’altra studentessa finalista è stata Aurora Gnozzi della 4L.
Afferma la Presidente Elisa Canocchi: “Immaginare il futuro non può prescindere dall’ascolto e dal dialogo con coloro che rappresentano il futuro stesso: i giovani.
Non possono essere solo gli adulti a pensare e costruire il ‘domani’. Le voci dei giovani sono cruciali per il cambiamento.”
Le nuove generazioni desiderano partecipare attivamente alla costruzione del futuro e dovrebbero essere supportate in questo, come sottolineato dalla Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Maggiore sarà l’attenzione che daremo alle esigenze delle nuove generazioni, migliore sarà il futuro che saremo in grado di offrire loro.
“Abbiamo chiesto ai nostri studenti il paese che vorrebbero e lo abbiamo fatto per capire la loro idea, il loro pensiero al fine di far crescere il legame che c’è fra i giovani e il nostro territorio.
I nostri giovani sono cittadini del mondo, parlano bene l’inglese e il loro sogno è quello di andare a lavorare all’estero e ci andranno sicuramente ma l’importante è accrescere in loro il legame con i nostri paesi e per farlo dobbiamo, certamente, coinvolgerli ma capirli sui loro desideri e prospettive di vita” conclude il Dirigente Scolastico, Sauro Tavarnesi.