Un bando che guarda al futuro dei giovani cortonesi, un’iniziativa per collegare il mondo dell’istruzione a quello del lavoro. È l’opportunità offerta da Uno Informatica e voluta dal Comune di Cortona attraverso le Borse di Studio «Danilo Camorri».
È stato durante l’ultimo consiglio comunale che è stato approvato il regolamento di questo bando, un modo per rendere trasparenti le modalità di partecipazione e garantire il massimo coinvolgimento. Gli interessati sono gli studenti universitari impegnati in corsi di laurea su materie informatiche (es. Ingegneria Informatica), ma anche chi frequenta scuole superiori a indirizzo informatico. I requisiti sono i meriti studenteschi e la residenza nel comune di Cortona.
L’iniziativa è dell’azienda Uno Informatica che, in memoria del suo storico presidente, Danilo Camorri, ha istituito tre borse di studio per cinque anni a partire da questo anno accademico/scolastico 2020/2021. Ogni anno due borse sono in favore di studenti universitari, per la durata del corso, del valore di 2 mila euro e un’altra di durata annuale per studenti dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di secondo grado, post maturità del valore di 500 euro.
Il regolamento approvato dal consiglio comunale disciplina le modalità di accesso e prevede che le borse di studio siano destinate a studenti universitari, laureandi o laureati nell’anno accademico in corso e che, in caso di domande in eccesso al numero previsto, la priorità sarà data a studenti in Ingegneria Informatica e dell’Informazione. Il bando verrà pubblicato all’albo pretorio del Comune di Cortona e poi sarà una commissione a valutare le candidature sulla base dei criteri dell’avviso.
Uno Informatica è tra i più importanti System Integrator italiani ed è specializzata in analisi, progettazione, sviluppo e integrazione di sistemi complessi ad alto contenuto tecnologico. Una realtà fondata da Danilo Camorri, a cui sono dedicate le borse di studio, che da quasi 40 anni fornisce soluzioni IT di alto livello grazie alla capacità di recepire, assimilare e utilizzare con padronanza le nuove tecnologie per rispondere alle diverse, e rinnovate, esigenze del mercato.
«Ringraziamo la famiglia Camorri che ha dimostrato di avere un forte legame con il territorio di Cortona – ha dichiarato il sindaco Luciano Meoni – la nostra amministrazione ha iniziato un nuovo percorso per rendere più vicino il mondo scuola della scuola a quello del lavoro. Sono in cantiere alcune iniziative con la Camera di Commercio e i nostri istituti superiori e iniziative come questa che nascono dai privati sono davvero apprezzabili. Il Comune con la delibera approvata all’unanimità ha dato il via ad un’operazione di valorizzazione dei propri giovani molto interessante sia per la durata che per l’intensità dei contributi messi in campo».
«Questo progetto – dichiara Francesco Camorri, vice presidente di Uno Informatica, intervenuto alla conferenza con Michela Camorri, project manager dell’azienda – nasce dalla convinzione che investire sui giovani rappresenti il veicolo per continuare a rispondere ai cambiamenti e alle sfide che ogni giorno ci troviamo ad affrontare. Un sostegno che accompagnerà, questi meritevoli studenti, durante tutto il loro percorso di studi. L’alta specializzazione che questi giovani raggiungeranno, permetterà loro di confrontarsi con opportunità lavorative come quelle che alla Uno Informatica riserviamo ai nuovi talenti che si affacciano al mondo del lavoro. La collaborazione con il Comune di Cortona è nata anche dall’attaccamento di nostro padre con il suo comune natale, legame che vogliamo continuare a rafforzare promuovendo la specializzazione e la qualificazione delle eccellenze per permettere un rilancio del territorio».
«La borsa di studio è un modo per incentivare la meritocrazia e quindi di far emergere e premiare gli studenti più bravi – dichiara l’assessore all’Istruzione del Comune, Silvia Spensierati – l’obiettivo è quello di valorizzare i giovani che con il loro impegno ottengono risultati di eccellenza durante il percorso di studi. La conseguenza di questo approccio virtuoso è quella di far rimanere nel nostro territorio giovani lavoratori e le loro competenze, evitando la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’. Il bando pone dei criteri chiari e la borsa di studio viene riconfermata se gli studenti hanno un rendimento costante negli anni».