Kamala Harris accetta la nomination: “Sarò la Presidente di tutti gli americani”

Potrebbe essere la prima donna e la prima donna di colore a salire alla Casa Bianca: Kamala Harris alla Convention nazionale democratica di Chicago, ieri sera, ha offerto agli elettori una scelta chiara facendo un discorso chiaro e patriottico. Accolta da centomila palloncini bianchi, rossi e blu Harris ha accettato la nomination democratica alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti d’America: “A nome di mia madre e di tutte le persone con cui sono cresciuta, le persone che lavorano duro, inseguono i loro sogni e pensano agli altri, a nome di tutti coloro che hanno scritto la storia della più grande nazione sulla Terra, io accetto la vostra nomination“. Nata in California, Harris è figlia di Shyamala Gopalan, scienziata oncologica indiana emigrata con un dottorato a Berkeley e di Donald J. Harris, economista giamaicano di scuola keynesiana, professore emerito alla Stanford University.

Accolta da una interminabile ovazione ha detto: “Insieme, scriviamo il prossimo grande capitolo della storia più straordinaria mai raccontata“.

In questa elezione, ognuno di noi si trova di fronte a una domanda. E la domanda è: in che tipo di Paese vogliamo vivere? Vogliamo vivere in un Paese di caos, paura e odio? O in un Paese di libertà, compassione e stato di diritto?”, aveva già detto. E ieri sera ha ribadito che gli americani hanno due scelte: possono intraprendere la strada del “caos e della calamità” eleggendo Trump, “un uomo poco serio” e una “seria minaccia” per la democrazia e le libertà fondamentali americane, oppure il paese può impegnarsi nuovamente nei valori di “Libertà. Opportunità. Compassione. Dignità. Equità. E infinite possibilità“. E conclude: “Adesso tocca a noi fare ciò che hanno fatto le generazioni prima di noi. Guidati dall’ottimismo e dalla fede, combattiamo per questo Paese che amiamo. Quindi usciamo e combattiamo per questo. Usciamo e votiamo per questo“.

Fonte
Agenzia DIRE
www.dire.it