Approvata a maggioranza, con i voti contrari del gruppo “Castiglioni nel Cuore” e con l’astensione del gruppo “Città al Centro”, la mozione per dire no al cibo sintetico presentata, durante il consiglio comunale di questo pomeriggio, dal capogruppo di “Libera Castiglioni”, Luca Fabianelli. Da domani mattina, con orario di apertura al pubblico, sarà possibile firmare la petizione della Coldiretti presso l’ingresso del Comune.
Con la mobilitazione, che ha già raccolto oltre 200 mila firme, la Coldiretti vuole promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Contro, appunto, il cibo sintetico. È una corsa contro il tempo visto che già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, dopo la prima autorizzazione concessa dalla Fda Usa.
Da una ricerca condotta sempre dall’associazione di categoria, l’84% degli italiani si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. La contrarietà è infatti trasversale come dimostrano le firme di politici rappresentanti del Governo ma anche parlamentari nazionali ed europei, sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi. La mozione a sostegno della petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad adottare tutti i provvedimenti utili al sostegno della petizione Coldiretti contro il cibo sintetico fornendo anche per la sollecita trasmissione della presente mozione al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste oltre tutti i consiglieri ad aderire pienamente, sottoscrivendola, alla petizione promossa da Coldiretti.
“La petizione di Coldiretti è pienamente condivisibile visto che il cibo prodotto in bioreattori è un modello produttivo distante dalle nostre specificità territoriali e può cancellare le produzioni tipiche, distintive e tradizionali connesse alla varietà della biodiversità locale. Aderendo a questa petizione vogliamo tutelare l’economia reale che comprende anche tutte le realtà imprenditoriali del nostro territorio” conclude l’assessore all’Agricoltura e Attività Produttive, Francesca Sebastiani.
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