CIVITELLA – È tornata nuovamente fruibile al pubblico la Rocca e la Torre di Civitella, dopo un anno di interventi. “Un lavoro importante – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Ivano Capacci – sia per liberare la torre dai detriti che per riqualificare la scalinata che conduce alla straordinaria terrazza da cui si può dominare la Valdichiana, fino all’Amiata, e scorgere la Valdambra”. Sotto il fuoco alleato infatti parte della torre crollò durante la Seconda Guerra Mondiale. E proprio la scorsa estate, durante i lavori di rimozione dei detriti, venne ritrovato un ordigno bellico.
Da sabato 15 maggio la torre ha aperto nuovamente le sue porte. Il parco sottostante è tornato a disposizione di tutti i cittadini ma anche dei turisti compresa quella terrazza che era inagibile da anni. “L’importo dei lavori è di 300 mila euro – spiega il sindaco Ginetta Menchetti, precisando poi due aspetti – 200 mila euro, risorse comunali, sono stati impegnati per i lavori di riqualificazione della scalinata compreso l’arco di accesso e la terrazza stessa mentre 100 mila sono stati impegnati per la realizzazione del II stralcio del camminamento attorno alla cinta muraria. Un lavoro reso possibile grazie anche al contributo del Gal“.
Ma l’apertura della torre non è un punto di arrivo. La soprintendenza con i suoi archeologi infatti ha riportato alle luce importanti reperti. Dentro la torre, per adesso off limits, infatti sono presenti quelle che una volta dovevano essere delle cisterne ma soprattutto dentro il simbolo di Civitella sarebbe presente un’altra torre, ancora più antica, forse di epoca etrusca come i reperti (ceramiche e non solo) rinvenuti nel corso degli scavi.
Scoperte che in parte puntualizzano o integrano la storia così come è conosciuta di Civitella. “Presto riprenderanno gli scavi per aprire anche l’ultima parte della torre – conclude il sindaco Menchetti – simbolo di una comunità che oggi può tornare ad ammirare la sua bellezza“.
Al contempo un numero a dir poco considerevole di piccioni dal dopoguerra in poi ha trovato rifugio in zona e si è riprodotto sfruttando gli anfratti della torre. Senza contare che il guano dei piccioni va considerato a tutti gli effetti come un problema sia per la salute dell’uomo che per il decoro degli edifici. Come fare quindi a risolvere il problema, senza dover ricorrere a rimedi troppo invasivi? Ecco quindi che a breve sui cieli di Civitella volteggerà un esemplare di falco.
Una soluzione per certi versi green e slow, ma che di sicuro ha reso ancor più curioso il restauro del simbolo di Civitella.
Il falco partirà da una situazione di svantaggio e non sarà una sorta di caccia volando su Civitella la sua sola presenza scoraggerà i piccioni che con il tempo capiranno che qui è presente un rapace che renderà non più idoneo questo habitat. “Il falconiere – spiega l’assessore all’Ambiente Andrea Tavarnesi – con cadenze prefissate porterà il falco in paese e lo farà girare costringendo i piccioni a migrare dal centro storico verso altri territori”.