«Al comma 4 dell’articolo 6bis della legge 3/2009, in coda si aggiunge: “La corresponsione della quota variabile di cui al comma 2 viene sospesa automaticamente nei mesi di interruzione dell’attività istituzionale in presenza, ovvero trattenuta dalla mensilità successiva in caso di interruzione imprevista”»: è il testo che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti intende rendere legge.
«Questa legislatura è terminata – allarga le braccia – ma renderò l’introduzione di questa modifica normativa il primo atto della prossima. Per questo motivo ho la formulazione del testo, ma non la sua definizione. Lo depositerò come proposta di legge o come mozione a seconda se siederò sui banchi di maggioranza, come certamente sarà, o di opposizione. Intanto, visto che la seduta consiliare prevista per il 5 agosto è stata annullata, provvederò a farmi dire dagli uffici l’esatto ammontare allo spicciolo della mia quota di rimborso chilometrico e la devolverò per mio conto come già avevo fatto per il bimestre di lockdown. Enrico Rossi ed Eugenio Giani con la loro leggina-civetta hanno messo una pezza al bimestre covid, ma ci sono i mesi di agosto, il periodo natalizio in cui le sedute di consiglio e commissioni sono sospese… ora che so dove è l’anomalia, intendo sanarla ad ogni costo. E mi meraviglio che i pauperisti sinistro-grillini ancora non abbiano provveduto. No problem, lo faccio io».
L’iniziativa legislativa di Marchetti va ad incidere sulla legge regionale 3/2009 e successive modificazioni. E’ lì che, all’articolo 6bis, col comma 2 si stabilisce che i consiglieri ricevano un rimborso di mandato forfettario diviso in due segmenti: uno fisso che copre le spese di esercizio varie che vanno routinariamente a determinarsi con le diverse attività sui territori, e uno variabile parametrato sulla distanza chilometrica tra residenza e sede del Consiglio regionale. Il testo Marchetti si innesterebbe lì: «Nei mesi in cui non siamo chiamati ad andare al Palazzo del Pegaso – illustra – non solo per periodi di emergenza che tutti ci auguriamo non abbiano mai più a verificarsi, ma anche in tempo ordinario, quella quota non va corrisposta. E’ tanto semplice».
Marchetti confessa: «Quando mi sono insediato a metà legislatura in sostituzione dell’oggi onorevole Stefano Mugnai, mi sono preoccupato solo di mettermi a lavorare di lena affinché l’attività del Gruppo consiliare non subisse contraccolpi. Controllare il mio cedolino era francamente l’ultima delle mie preoccupazioni, con tutti i bisogni privi di risposta manifestati dai cittadini e a cui dovevo rappresentanza. E’ vero però che la legge non ammette ignoranza, e io su questo ho mancato dando per scontato che la normativa consolidata non ‘perdesse peli’. Ora però che sono consapevole dell’esistenza di un vulnus – conclude – non posso restare passivo a beneficiarne e trovo abbastanza vergognoso che la leggina Rossi-Giani non lo abbia sanato nel suo complesso. Il mio testo di riffa o di raffa con la prossima legilatura diverrà legge, intanto per quanto mi riguarda agosto, rimborso mio non ti conosco (e ti devolvo)».