La situazione critica del sistema sanitario locale è ormai sotto gli occhi di tutti, eppure l’amministrazione comunale continua ad essere assente da qualsiasi fase propositiva e progettuale.
Abbiamo di fronte una realtà preoccupante: la carenza di medici e infermieri, liste di attesa interminabili, la “Casa della Salute” destinata ad essere un contenitore ristrutturato ma privo di servizi effettivi, e l’Ospedale della Fratta che si trova in un limbo senza una chiara prospettiva di rilancio.
Il pronto soccorso opera senza un organico adeguato e si sente parlare, sempre più insistentemente, di un ulteriore depotenziamento del 118, un servizio già insufficiente per le esigenze del nostro territorio.
La situazione sembra precipitare inesorabilmente e l’amministrazione comunale, insieme all’assessore alla sanità, rilascia un comunicato sul 118 in cui analizza la situazione dell’emergenza territoriale in modo superficiale e inesatto. Un articolo da cui emergono la mancanza di proposte concrete e l’assenza di un vero confronto con la ASL.
Negli anni abbiamo assistito ad un graduale depotenziamento del servizio di emergenza territoriale. Attualmente, nelle ore diurne, possiamo contare su un’ambulanza a Cortona, Castiglion Fiorentino e Foiano:
quella di Cortona è attiva con soccorritori del volontariato e un infermiere fisso, mentre le ambulanze di Castiglioni e Foiano sono supportate dai volontari con la presenza di un infermiere a mesi alterni.
Durante la notte, nelle tre sedi opera un’ambulanza senza infermiere, gestita dai soccorritori del volontariato coadiuvati da un’automedica con medico e infermiere stazionati alla Fratta.
Questa organizzazione appare già insufficiente per la nostra realtà, eppure all’orizzonte si prospettano novità poco rassicuranti. L’anno prossimo, infatti, due medici dell’emergenza andranno in pensione senza prospettive di sostituzione.
Come dichiarato dal responsabile del servizio ASL, Dott. Nocentini, sarà necessaria una “rimodulazione” del servizio.
È facile prevedere che, in linea con quanto già avvenuto nel Valdarno, l’automedica attualmente attiva solo nelle ore notturne verrà abolita. Rimarranno le tre ambulanze nei principali comuni, dotate di due infermieri di giorno (uno fisso a Cortona e uno a mesi alterni tra Foiano e Castiglioni).
Nelle ore notturne resteranno operative le tre ambulanze, ma con la presenza di un solo infermiere per l’intera vallata (con il timore che sia stazionato solo a Cortona). Questo significherà niente medico e solo due infermieri di giorno, ridotti a uno durante la notte.
Solo se il prossimo concorso ASL per 95 nuovi infermieri avrà successo, si potrebbe tornare ad avere due infermieri anche nelle ore notturne.
Tutto ciò lascia intravedere un futuro di grande incertezza e estrema inadeguatezza del servizio di emergenza territoriale.
Se a questa prospettiva aggiungiamo la futura riduzione di due unità mediche nel pronto soccorso (per il pensionamento già menzionato), la prassi di non dimettere pazienti dopo le 23 dalla degenza del pronto soccorso – un’abitudine che limita il ricambio nei cinque posti letto disponibili – e la disponibilità delle consulenze solo in regime di reperibilità dopo le 20, il quadro generale diventa estremamente preoccupante.
Ci domandiamo: qual è la proposta della conferenza dei sindaci per affrontare e superare questa grave e pericolosa situazione? L’assessorato alla salute del nostro comune ha avuto un confronto costruttivo con la ASL? Ha avanzato richieste specifiche?
Conosce davvero la normativa e le esigenze necessarie per garantire un servizio di emergenza-urgenza efficace in un territorio complesso come la Valdichiana?
Sono molti i problemi che rimangono senza una soluzione competente e determinata. Si continua a limitarsi a comunicati di circostanza che certamente non contribuiranno a garantire la sicurezza sanitaria e il benessere della nostra comunità.
Dott. Ferruccio Sereni (Lista Rinascimento Castiglionese )