Tra i reati sono forse tra i peggiori perché mettono in discussione la propria capacità di difendersi. Stiamo parlando delle truffe agli anziani e non solo che sono, purtroppo, sempre più frequenti.
Possono essere uomini o donne e presentarsi da soli o in coppia. In genere, sono eleganti, cordiali e rassicuranti. Parlano molto allo scopo di confondere. Spesso fingono di essere stati mandati da un parente o da un conoscente. Possono presentarsi presso le abitazioni, in tuta da lavoro, in uniforme e mostrare un tesserino, spacciandosi per forze dell’ordine, per impiegati di enti pubblici o privati.
Oppure possono fermare il malcapitato di turno per strada offrendosi di accompagnarlo alla posta o in banca con l’unico intento di reperire informazioni utili. Questo l’identikit dei truffatori che sempre più spesso prendono di mira le persone anziane e non solo soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria durante la quale il distanziamento sociale e fisico è stato utilizzato come arma per limitare la diffusione del contagio da covid-19.
L’emergenza sanitaria, purtroppo, ha dato lo spunto per nuovi imbrogli: chi si spaccia per personale sanitario offrendo tamponi gratuiti, chi offre sanificazioni-prova, chi ancora telefona per carpire dati personali per fantomatiche statistiche… Per combattere questo tipo di azioni criminali, l’arma migliore resta quella delle prevenzione ed informazione, come sapere che questo modo di agire non è proprio né della ASL, né delle Forze di Polizia, né degli enti che somministrano luce e gas, né tantomeno dei volontari: è bene fidarsi, prima, del proprio istinto, se non si è convinti e si ha un sentore che “qualcosa non torna” NON APRIRE LA PORTA e AGGANCIARE IL TELEFONO!
“Con l’inizio delle scuole e con l’avvicinarsi delle stagioni più fredde, molti ‘nonni’ si troveranno più soli, magari annoiati e comunque più in casa e, perciò, più facili prede di questi sciacalli. Certa che i nostri nonni si faranno trovare preparati, un’altra buona regola, forse quella principale, è quella di NON VERGOGNARSI di chiamare le autorità locali per avvertirli che “c’è una persona fuori di casa che vuole entrare e dice di essere del serivio luce/della ASL/della Protezione Civile ecc.” e, se si dovesse subire la truffa, di denunciare. Mettendo in atto delle buone prassi, come quella di fare rete con il vicinato e tenendo a mente che un po’ di sana diffidenza verso lo sconosciuto anche se gentile e abile parlatore, in questi casi, è più che giustificata ed utile, toglieremo terreno fertile a questi criminali” commenta l’assessore Chiara Cappelletti con delega alla Pubblica Sicurezza