Un successo la settima edizione del Cortona Jazz Festival

Si chiude con un successo oltre ogni aspettativa la settima edizione 2025 del Cortona Jazz Festival.

Quattro giornate intense (tra il 22 ed il 25 ottobre), otto concerti, il Teatro Signorelli sempre gremito e un’atmosfera che ha trasformato ancora una volta la città in un laboratorio di musica, cultura e relazioni.

Il festival, realizzato con il sostegno del  Comune di Cortona, del Conservatoire Populaire de Musique di Ginevra, della New School of Jazz di New York e di Siena Jazz, ha consolidato la propria rete internazionale, confermandosi tra gli appuntamenti più stimolanti del panorama europeo dedicato alla formazione e alla ricerca musicale.

Un’edizione che ha visto la partecipazione di 26 studenti provenienti da tutto il mondo — dagli Stati Uniti alla Francia, dal Belgio alla Germania, fino a Singapore e Corea — guidati da maestri del calibro di Joel Ross, Jen Shyu, David Bryant, Ohad Talmor, Eric McPherson, Steve Cardenas, Francesco Bigoni e molti altri.

Il pubblico ha risposto con entusiasmo, confermando la scelta vincente del periodo autunnale.

A Cortona si è ritrovata una comunità variegata e appassionata, composta da molti residenti stranieri (USA, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania) e da un numero crescente di cortonesi che rappresentano ormai l’ossatura affettiva del festival.

Sera dopo sera, il pubblico ha premiato concerti di alto profilo e repertori non sempre facili, ma di grande fascino e qualità.

“Cortona Jazz è un festival necessario — afferma Antonio Massarutto, presidente dell’associazione Mammut — perché dimostra che è possibile costruire un percorso culturale e musicale alternativo, fondato sul valore dell’ascolto e sulla curiosità.

Abbiamo voluto offrire un’esperienza che unisce alta formazione, concerti internazionali e dialogo con il territorio.

E la risposta del pubblico, dei musicisti e degli studenti ci conferma che questa direzione è quella giusta.

Cortona continua a essere un luogo di bellezza, ma anche di profondità culturale, e il jazz è il linguaggio perfetto per raccontarla.

Un doveroso ringraziamento va al Comune di Cortona, al Teatro Signorelli, ai partner istituzionali e tecnici, ai docenti e agli studenti del workshop internazionale, e a tutti i musicisti che hanno reso indimenticabile questa edizione.

Ma il grazie più grande è rivolto al pubblico, che con la propria partecipazione ha reso vivo e vibrante ogni momento del festival.

Durante i quattro giorni Cortona ha accolto jam session notturne, incontri, degustazioni e momenti di convivialità diffusa, intrecciando musica e territorio insieme al Consorzio Vini Cortona e alle realtà enogastronomiche del centro storico.

Ancora una volta, conclude Massarutto,  Cortona dimostra di non aver perso la propria dimensione culturale: un luogo capace di coniugare tradizione e sperimentazione, bellezza e pensiero, suoni e silenzi.


In un momento in cui i festival tendono a uniformarsi, Cortona Jazz continua a rappresentare una visione alternativa: piccola nelle dimensioni, ma grande nei contenuti e nell’ambizione di far dialogare il mondo attraverso la musica.”

Appuntamento al 2026, per una nuova edizione di Cortona Jazz, ancora più ricca di musica, incontri e ispirazione.