Zaia: “L’obbligo vaccinale è inattuabile e non risolve il problema sanitario”

L’obbligo vaccinale sopra i 50 anni in Italia? “Se è un obbligo di natura sanitaria, è inattuabile: è impensabile, infatti, che in un paese civile si accompagni qualcuno con la forza pubblica per essere vaccinato. ‘Vedrete che la trasformeranno in una ammenda amministrativa’, dicevo in questi mesi. È accaduto così in Germania, con i 100 euro di multa, ed ora accade così da noi. Fra l’altro se ne occuperà l’Agenzia delle entrate ‘una tantum’, non si è ben capito…”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, interpellato sull’obbligo vaccinale nel corso della conferenza stampa su emergenza sanitaria e vaccinazione.

“Nel nostro Paese – ‘aggiorna’ Zaia – abbiamo mutuato il modello tedesco, anche se nessuno l’ha detto in questi giorni. Avevo sollevato questo aspetto nelle scorse settimane: la Germania un mese fa ha deciso di adottare l’obbligo per gli over 60, mentre noi in Italia per gli over 50 prendendo atto che negli ospedali il nostro paziente ‘tipo’ è proprio over 50, nella stragrande maggioranza dei casi. La scelta è quindi quella di mettere in sicurezza questa fascia di età. Per questo – insiste il governatore veneto – dicevo che chi parla di ‘obbligo vaccinale’ dovrebbe spiegarci cosa intende dire. Con questo obbligo non si risolve il problema sanitario”.

Zaia aggiunge: “Sapete bene che io non sono contro il vaccino, ho la dose booster e non si discute su questo. Ricordo solo che un mese fa una circolare dell’Oms raccomandava attenzione agli obblighi vaccinali, dicendo che poi si crea un muro contro muro e non si vaccina più. Magari non si riferiva al nostro Paese, che segna un risultato attorno al 90% di copertura, ma comunque dobbiamo sempre più evitare che gli ospedali collassino“.

“UNA MAREA DI GENITORI CI CHIEDE DI TENERE LE SCUOLE APERTE”

“La Regione ha la possibilità di decidere autonomamente sulle scuole, ma su base scientifica. E, da questo punto di vista, il Governo ci ha risposto che comunque vanno aperte. Se oggi prendessi la decisione di chiudere le scuole dovrei avere un supporto scientifico che mi dice che tutto quello che è stato stabilito a livello nazionale non vale per il Veneto. Al momento, non c’è”, specifica Zaia.

“Una marea di genitori – prosegue il Governatore – ci chiama per dirci di tenere aperte le scuole. L’anno scorso, quando avevamo 200 morti al giorno, le ho tenute chiuse fino all’1 febbraio e c’era una manifestazione qui tutti i giorni…“, ricorda il presidente della Regione Veneto.

Agenzia DIRE
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