Cristiano Romani Vice Presidente Nazionale del MONDO AL CONTRARIO e volto politico aretino: “Seguirò fedelmente il generale”

Cristiano Romani Vice Presidente Nazionale del MONDO AL CONTRARIO e Coordinatore Nazionale dei Team Vannacci, figura centrale del dibattito politico italiano. Romani, conosciuto in provincia di Arezzo per il suo impegno culturale e politico, si dice onorato per l’incarico ricevuto, che lo vedrà a capo dell’organizzazione dei team Vannacci in tutta Italia. “Non me l’aspettavo, ma lo considero un grande onore. Sarà un impegno faticoso, ma al servizio degli altri”, ha dichiarato.

Nell’intervista rilasciata a “La Voce Libera”, Romani ha raccontato il suo primo contatto con Vannacci, nato dopo la lettura degli attacchi sui giornali al libro “Il mondo al contrario”. “Incuriosito dalle polemiche, ho deciso di invitarlo ad Arezzo. L’ho conosciuto come uomo, scrittore e politico, e da quel momento ho scelto di seguirlo. Se non ci fosse stato Vannacci, avrei lasciato la politica”.

Romani ha respinto l’idea che il comitato possa diventare un partito autonomo: “Vannacci è un eurodeputato indipendente eletto con la Lega. Il dialogo con Salvini è in corso, e vedremo cosa accadrà al congresso del 5 e 6 aprile”.

Sul generale, Romani è netto: “È un uomo dalle idee chiare, calmo anche sotto attacco. È stato accusato senza che molti avessero letto il suo libro. Le sue frasi sono state spesso decontestualizzate e strumentalizzate.”

Sulla politica internazionale, Romani ha criticato la deriva bellicista dell’Unione Europea e ha elogiato la posizione pacifista del generale: “Se un uomo che ha fatto la guerra ti dice ‘tacciano i cannoni’, dobbiamo ascoltarlo. Vannacci rappresenta la voce dell’esperienza, non dell’ideologia.”

Anche in economia, Romani ha espresso preoccupazione per il piano europeo di riarmo e per gli effetti dei dazi statunitensi, difendendo però l’approccio pragmatico di Trump: “Tratta con i singoli Stati. Sta a noi italiani avere buoni politici capaci di portare benefici al nostro Paese.”

Tornando ad Arezzo, Romani è critico verso l’attuale amministrazione comunale: “La principale mancanza è l’empatia. Ghinelli doveva essere il sindaco della gente, ma si è allontanato dai cittadini. Serve una politica più vicina ai problemi reali: strade, degrado, sicurezza.”

Romani ha espresso apprezzamento per il modello di governo del sindaco Lucherini, considerato un esempio per empatia e capacità di ascolto. Ha anche criticato il progetto della rotatoria di via Fiorentina, definendolo simbolo di immobilismo amministrativo.

Sulla sicurezza, Romani propone un approccio più concreto, ricordando la “teoria delle vetrine infrante” e il modello di recupero urbano di New York: “Il commercio di prossimità è presidio di sicurezza e decoro. Va valorizzato e sostenuto.”

In merito alla sanità, Romani sottolinea la necessità di riforme strutturali: “Il sistema attuale non regge più. Serve una sanità di prossimità e non bisogna demonizzare il privato. L’importante è garantire il servizio pubblico.”

Infine, rispondendo alla possibilità di una candidatura alle elezioni regionali, Romani ha affermato: “Deciderà il generale. Io ho già avuto più di quanto potessi sperare. Continuerò a impegnarmi con coerenza e trasparenza.”