Questi sono i giorni dedicati al vino con le piccole, medie e grandi aziende impegnate nella vendemmia, ma sono anche i giorni di necessari confronti per affrontare il futuro del settore vitivinicolo che ad oggi non appare così roseo.
Solo qualche settimana fa c’è stato l’accordo sui dazi del 15% tra Usa e Ue, dato, questo, che fa temere un impatto negativo significativo per l’export agroalimentare italiano, con effetti particolarmente gravi per il settore vitivinicolo, appunto.
Se nel 2024 l’export del Made in Italy verso gli Stati Uniti ha raggiunto 7,8 miliardi di euro si pensa che con le nuove misure il rischio di perdite sostanziali cresce, soprattutto per i comparti chiave come il vino, fiore all’occhiello della produzione nazionale.
Venerdì 12 settembre alle ore 17.30 presso l’aula magna del Chiostro di San Francesco si terrà un convegno dal titolo “Vino a Frontiere – Il futuro della Valdichiana Doc tra qualità e barriere commerciali, dazi, opportunità e sfide”.
Sono previsti gli interventi di Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena, Paolo Storchi, Dirigente di ricerca presso CREA di Arezzo, Paolo Corbini, Direttore Associazione Nazionale “Città del Vino” e Ginetta Menchetti, Presidente Comunità del Cibo della Valdichiana.
Sono previsti i saluti degli amministratori comunali e dei rappresentanti delle associazioni di categoria agricole.
Si parlerà, quindi, di vino ma soprattutto si parlerà di dazi e di come il settore vitivinicolo anche quello locale riuscirà a “sopravvivere” dopo l’accordo tra Trump e l’Europa.
L’evento, come spiega l’assessore che si occupa del comparto, rientra nel festival delle “Città del Vino”, di cui Castiglion Fiorentino ne fa parte da qualche mese, che ha come finalità la promozione della cultura del vino nelle sue molteplici declinazioni, tra storia, racconto, tradizione e originalità del rapporto con il territorio e i suoi abitanti.
Le Notti del Vino non sono solo degustazioni di vini e prodotti tipici, ma eventi culturali a tutto tondo.
La Città di Castiglion Fiorentino, che al pari degli altri enti ricopre il ruolo di custode di un patrimonio che va oltre il prodotto enologico coinvolgendo paesaggi, persone, competenze, racconti e valori, ha scelto, quindi, di organizzare un evento che faccia luce sulle probabili conseguenze dell’accordo cercando di aiutare le aziende del territorio ad individuare strategie possibili per arginare eventuali danni dovuti all’aumento dei costi.