Alessio Maina: “Tari, ARERA e il grande imbroglio”

MONTE SAN SAVINO – Da un po’ di anni, ormai, i governi di tutta Europa stanno spingendo affinché venga attuata una sempre più concreta politica ambientale, volta nello specifico a gestire meglio e a ridurre la produzione dei rifiuti. E mai come in questo momento storico la transizione ecologica è soprattutto necessaria come transizione energetica. Tutto ciò è stato sicuramente compreso e recepito dalla cittadinanza savinese, la quale spesso e volentieri ha investito in energie alternative e nel suo piccolo si è sempre impegnata nella raccolta differenziata. Con risultati molto significativi, che ormai da più di cinque anni superano il 70% di differenziata.

Con la legge 481 del 14 novembre 1995 è stato istituito un ente di controllo per l’energia, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), la quale ha il compito di controllare i prezzi di energia e servizi, evitando che si verifichino sbalzi ed eccessivi rincari. Ma ARERA ha anche il compito di garantire la stabilità di servizi e forniture.

«Dal 2020 i comuni fanno riferimento al metodo ARERA per il ricalcolo delle tasse sui rifiuti – spiega Alessio Maina, assessore ai Lavori pubblici e all’Ambiente del Comune di Monte San Savino -. Tale sistema ha pesantemente diminuito la capacità dei comuni di influire sul Piano Economico Finanziario (PEF), il quale è direttamente funzionale alla tariffazione. Il metodo ARERA, oltretutto, ha un un’ulteriore criticità, che implica la copertura del costo totale del servizio espletato dal gestore (Sei Toscana) per mezzo della Tari. Anche qualora il servizio sia inefficiente o mal progettato. Il rischio d’impresa di Sei Toscana è quindi completamente riversato sulla bolletta del cittadino».

Il contratto di servizio redatto nel 2013 con cui ATO (in rappresentanza dei comuni) ha dato l’incarico a Sei Toscana – e che al suo interno presenta numerose imperfezioni e che in alcuni suoi aspetti ha creato problemi sia ai comuni che a Sei Toscana – viene oggi scavalcato dal metodo ARERA. Il risultato è che nei prossimi anni i cittadini vedranno aumentare la Tari del 20-30% in più, malgrado una calmierazione prevista per legge affinché venga data una gradualità di incremento.

«Per il Comune di Monte San Savino – continua l’assessore Maina – significa vedersi erodere tutto il risparmio che cumulativamente, dal 2014 all’anno scorso, era riuscito a raggiungere, grazie soprattutto all’impegno e alla sensibilità dei cittadini savinesi, i quali hanno risposto positivamente ad un cambio epocale di metodo di raccolta».

Inoltre è bene ricordare che negli anni 2018-2019 si erano raggiunte delle riduzioni di tariffe a fronte della raccolta differenziata di oltre il 14%, ed oggi vediamo tutto questo sforzo totalmente vanificato.

«Diventa quindi difficile, per il nostro Comune, avallare tale procedura – conclude l’assessore all’Ambiente -. A tal proposito l’anno scorso una massiccia astensione in assemblea ATO fece slittare l’approvazione dei PEF, rischiando di bloccare il servizio di raccolta. E se da una parte bloccare il PEF sarebbe controproducente per il nostro Comune, visto il grave disservizio che si verrebbe a creare, critichiamo fortemente il ruolo di ARERA, come del resto l’assemblea dei comuni in ATO non ha mai mancato di rimarcare. Ma oltre ai rifiuti, ARERA non sembra riuscire a controllare nemmeno i rincari di energia e gas. Infine, ma non meno importante, la stessa ARERA con questa nuova metodologia di calcolo, legittima l’operato spesso inefficiente di Sei Toscana».