Con la chiusura ufficiale della stagione teatrale 2024/25, il Teatro Verdi di Monte San Savino saluta il suo pubblico dopo mesi di spettacoli, incontri e riflessioni condivise. La stagione, a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi, si conclude con un bilancio più che positivo: sono stati infatti 1800 gli spettatori complessivi che hanno varcato le porte del teatro, di cui per il serale il 51% di abbonati, testimoniando un crescente interesse verso una proposta culturale articolata e aperta al confronto. Di questi il 16,6% sono stati nuclei familiari, presenti in teatro per la stagione dedicata al teatro ragazzi, dimostrando come il teatro possa ancora essere un luogo di aggregazione e dialogo tra generazioni. Un dato significativo è anche quello relativo agli studenti: 800 sono stati gli alunni delle scuole del territorio che hanno preso parte alle attività, tra matinée, incontri di didattica della visione e spettacoli dedicati, a conferma del ruolo imprescindibile che il teatro svolge nell’ambito formativo ed educativo.
Tra i momenti più apprezzati della stagione spiccano il suggestivo ricordo di Giacomo Matteotti, su testo di Stefano Massini, portato in scena da Ottavia Piccolo insieme a I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, il potente monologo filosofico di Stefano Fresi in “Dioggene” e l’interpretazione magnetica di Tommaso Ragno in “Una relazione per un’accademia”. Grande successo anche per lo spettacolo “Secondo lei”, che ha visto protagonisti Caterina Guzzanti e Federico Vigorito, e per la toccante celebrazione del Giorno della Memoria con “Un autunno d’agosto”, interpretato da Luisa Cattaneo e Gabriele Giaffreda. Una nota, e un ricordo carico di emozione, va all’evento speciale del 18 dicembre 2024, “Piccoli fragilissimi film – Reloaded Tour”, che ha visto salire sul palco Paolo Benvegnù, con special guest Irene Grandi, in una delle sue ultime, indimenticabili esibizioni. Il concerto, accolto con calore e commozione, si è caricato di un significato ancora più profondo dopo la sua inattesa scomparsa, lasciando nel pubblico e nella comunità un segno indelebile.
«Questa stagione è stata un laboratorio aperto, un crocevia di emozioni, pensieri, parole. Il teatro, ancora una volta, ha dimostrato di essere uno spazio vivo e necessario, in cui la comunità si incontra e riflette, si interroga e si racconta. Siamo grati al pubblico, alle famiglie, agli studenti e alle scuole del territorio per la fiducia e l’entusiasmo con cui hanno partecipato”, ha dichiarato il direttore artistico Luca Roccia Baldini per Officine della Cultura.
A sottolineare l’importanza di questa esperienza anche le parole dell’Assessore alla Cultura Patrizia Roggiolani: «Un teatro che funziona non è solo una sala piena, ma è un territorio che cresce. La stagione appena conclusa ha saputo offrire spunti di riflessione su temi contemporanei, ha stimolato il dibattito, ha generato socialità. Sostenere la cultura significa investire nel presente e nel futuro della nostra comunità».
«Un luogo per conoscere, incontrarsi, confrontarsi, riflettere», così Cristina Scaletti, Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus. «Il Teatro Verdi ha saputo accogliere tanti spettatori di tutte le età anche nella stagione appena conclusa, confermando la propria vocazione di punto di riferimento culturale per una comunità viva, curiosa, attenta, che si interroga sui grandi temi del passato e sul tempo che stiamo vivendo».
Il Teatro Verdi dà appuntamento al pubblico per la prossima stagione, con nuovi progetti, nuove storie e la stessa passione di sempre per una cultura viva, partecipata e condivisa. Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org.