Una Piazza Gamurrini davvero bella quella di ieri sera, a Monte San Savino. Circa 145 persone hanno assistito alla presentazione del romanzo “Non chiedermi chi sono”, durante l’evento organizzato dall’associazione Cultura Nazionale, guidata da Cristiano Romani, e dal Comune della Città. La serata ha visto la partecipazione e l’intervento dell’autore del volume, Luca Trapanese, assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli. Pubblicato nel 2023, il libro affronta un tema delicato: la disabilità a cui dà luogo il disagio mentale, nello specifico la schizofrenia.
Prendendo spunto da una storia vera, risalente al 1990, il romanzo racconta la relazione di amicizia che viene a instaurarsi fra due ragazzi molto diversi. Da una parte c’è Livio, un giovane alla soglia della maturità scolastica recentemente colpito da una perdita importante. Dall’altra Vittorio, un uomo di 30 anni, caratterizzato da un’intelligenza sopraffina, ma che a seguito di un forte “stress”, come eufemisticamente lo definisce sua madre, a poco a poco ha finito per rinchiudersi in casa, spaventato dal mondo esterno, vittima di alcune “voci” che dice di sentire e che, suo malgrado, non riesce a zittire.
“La schizofrenia causa disabilità a Vittorio – ha spiegato Trapanese durante la presentazione -. Tuttavia Livio finisce per entrare in contatto con lui, come un amico. Allo stesso tempo Vittorio, nonostante la sua disabilità, riesce a supportare Livio in alcuni aspetti della sua vita, e a dargli la forza per affrontare certi problemi. Questa è la chiave del libro. Una relazione dove al centro sta la persona con la sua umanità, non il disagio mentale“.
Durante la serata, a cui hanno preso parte anche il Sindaco di Monte San Savino Gianni Bennati assieme alla Giunta Comunale, molti sono stati gli argomenti sollevati. La qualità della vita delle persone affette da schizofrenia o disabilità, così come delle loro famiglie, spesso lasciate sole ad affrontare questo problema. Le carenze nei servizi attualmente esistenti, e la necessità quindi di sostenerli, ampliarli, renderli più fruibili ed efficienti. Persino la disabilità nelle scuole, con l’impreparazione degli insegnanti di sostegno, che spesso scelgono questo lavoro più per necessità che per vocazione, e che si ritrovano così a dover gestire situazioni difficili senza però disporre degli strumenti adeguati.
“La società – ha detto Trapanese – ha ancora molta strada da fare. Bisogna cambiare il nostro modo di vedere e capire che la persona disabile, che sia a scuola o la lavoro, è una risorsa, non uno ‘scarto’. Ha capacità, potenzialità, e da quelle bisogna partire“.
“Io ringrazio davvero Luca – ha detto Cristiano Romani, Presidente dell’Associazione Cultura Nazionale -. E’ un nostro caro amico e ci ha dato tantissimo stasera, presenziando qui con noi, a questo bellissimo evento. Abbiamo sempre da imparare da persone come lui, che ha una qualità che purtroppo manca a tante altre: l’umanità”.