Con un apposito decreto (Articolo 8 del Decreto-Legge 9 Marzo 2020 n.14 – GU n.62 del 09/03/2020) il Governo nel mese di marzo scorso aveva istituito le equipe USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e la USL TSE aveva immediatamente attivato questa innovativa formula di cura che garantisce l’assistenza dei pazienti affetti da COVID-19 (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura al domicilio di pazienti con sintomatologia clinica sospetta per coronavirus, di cui non è nota l’eventuale positività e che devono essere considerati come sospetti casi COVID-19.
Alle USCA spetta la presa in carico del paziente, con cui hanno contatti quotidiani.
Gli operatori delle unità speciali sono inoltre supportati dai medici e dagli infermieri della rete di pneumologia territoriale e consentono al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di coadiuvare al meglio, sul territorio, l’Azienda Sanitaria nella gestione dei casi di coronavirus.
La USL TSE ha scelto di organizzare le USCA anche come importante supporto alla corretta gestione dei casi di Covid-19 nelle RSA. Uno degli elementi che rendono il lavoro usca così importante è quello che i team seguono personalmente il follow up dei pazienti guariti che già erano stati seguiti a domicilio.
Un rapporto medico e umano fondamentale che rende il ruolo USCA strategico per il lavoro di tutto il sistema sanitario ed assistenziale.
Il gruppo di lavoro USCA è composto da medico ed infermiere altamente qualificati nella gestione del Covid, in questo caso è stata fatta la scelta di riconfermare i team che hanno operato con grande efficacia nel periodo di emergenza.
Naturalmente il lavoro delle USCA è dimensionato al fabbisogno del territorio e all’andamento del contagio.